Fra le più importanti perdite, a cui i ragazzi hanno dovuto far fronte, si ritrovano quelle dello sport, del gioco e della socialità.
Per questo, il progetto, in un’ottica di recupero di quanto perduto, prevede le seguenti attività che avranno come argomento guida quello dell’espressione e regolazione delle emozioni.
Metodologia: la disciplina del tiro con l’arco verrà svolta durante la settimana dividendo in piccoli
gruppi i ragazzi che con turni di un’ora, sperimenteranno e studieranno questa disciplina olimpica.
Volendo semplificare in poche righe il contenuto dell’attuale insegnamento da parte degli istruttori
di tutto il mondo, la posizione e l’azione dell’arciere possono essere così descritte: i piedi sono a
cavallo della linea di tiro, in posizione perpendicolare a essa; la mano sinistra afferra l’arco senza
stringerlo; le dita della mano destra, protette da una pattelletta, agganciano la corda, l’indice sopra la
cocca della freccia, il medio e l’anulare sotto la cocca.
Il braccio che regge l’arco, protetto da un para-braccio, si solleva; la mano che aggancia la corda apre l’arco, con una trazione dei muscoli della
schiena, e va ad ancorarsi sotto la mandibola con la corda che tocca il mento e la punta del naso.
Lo sguardo, rivolto verso la linea di tiro, fa collimare il mirino con il centro del bersaglio. Il braccio
che regge l’arco è perfettamente teso e la sua spalla non si deve alzare. Il gomito del braccio che
tende la corda è allineato con la freccia. A questo punto il tiratore è nel suo allungo ideale e deve
eseguire un’ulteriore piccola trazione per fare uscire la punta della freccia dal clicker (una linguetta
metallica, avvitata sull’arco, sotto la quale scorre la freccia in trazione), dopo di che le dita si aprono
e lasciano la corda (rilascio). La freccia parte verso il bersaglio. La mano che regge l’arco non lo
trattiene ma lo lascia balzare in avanti, in direzione del bersaglio, trattenuto da un cordino (dragon)
che lo lega alla mano. La mano destra che teneva la corda per reazione indietreggia verso il collo.
L’arciere rimane immobile per qualche secondo (follow-through) in questa posizione, mentre l’arco
per effetto della bilanciatura ruota sulla mano.
Obiettivi: Gli obiettivi di questa disciplina sono molteplici , il risvolto psicologico, in primis, è
notevolissimo, egli imparerà la capacità di acquisire una estrema calma che gli consentirà una mira tranquilla e un rilascio preciso al fine di raggiungere lo scopo . Come è noto le emozioni apprese e
consolidate durante gli esercizi sportivi, si ripropongono spontaneamente nelle varie situazioni di
vita attraverso meccanismi condizionati, favorendo l’empowerment delle capacità relazionali ed
elevando l’intelligenza emotiva e sociale. In sostanza le capacità acquisite sono in grado di
condizionare in futuro comportamento più adeguati alle situazioni di vita stressanti. Fra gli obiettivi
principali rientra pertanto il lavoro sul tono muscolare e il ruolo dell’ emotività due componenti
legate indissolubilmente fra loro. Il tono muscolare è lo stato di contrazione leggera e permanente
dei muscoli striati che assicura l’equilibrio del corpo nel riposo, nel movimento e nel mantenimento
della disposizione ai movimenti (tono di riposo e tono di sforzo). Esso è sostenuto da eccitazione
nervosa a livello delle fibre muscolari che seguendo la frequenza e il numero delle fibre stesse
impegnate producono una tonicità più o meno importante di tutto il muscolo. Questo tono è regolato
dai centri neurologici superiori (cervello e cervelletto) in un’ottica di auto influenzamento corpo –
cervello ben conosciuta nelle discipline orientali e dagli esperti di tecniche di rilassamento. Il copro
difatti dialoga con il cervello attraverso una serie di gangli deputati al trasporto ed alla successiva
elaborazione dell’informazione. Un ottimo controllo del tono muscolare ed il rilassamento pre-gesto
atletico, contribuiscono senza dubbio al raggiungimento di un’omeostasi in grado di influenzare
positivamente le emozioni dell’individuo ed il suo agito comportamentale, che si riproporrà anche
nel futuro dell’individuo. Trovarsi difronte ad una situazione nuova, come il tiro con l’arco porrà
indubbiamente l’arciere neofita difronte a nuove emozioni che dovrà modulare per affrontare la
prova, implementando capacità di adattamento, concentrazione, rilassamento. Al raggiungimento
dell’obiettivo prefissato le capacità sopra indicate saranno rinforzate dalla sensazione piacevole
prodotta dall’ aumento della serotonina e quindi della sensazione di benessere L’allenatore
insegnerà ai ragazzi/e a dominarsi quando insorge un ostacolo, controllando le sue emozioni,
attraverso, come detto, la concentrazione e la focalizzazione del pensiero verso l’obiettivo, in una
padronanza fisiologica quasi assoluta e sinergica con la mente. Man mano che l’atleta acquista
padronanza del proprio corpo rallenta anche il processo del proprio pensiero, cosa che gli permette
di comprendere meglio la propria persona (come personaggio-personalità) sempre più
profondamente. Al ragazzo verrà insegnato ad essere auto responsabile: egli, cioè, non dovrà essere
teleguidato dall’allenatore senza comprendere che cosa stia facendo e perché, imparando a
concentrarsi sulle immagini mentali e sugli schemi di movimento corporeo che determinano il gesto
sportivo.
Modalità: l’uscita sarà organizzata sul territorio con pranzo al sacco e interesserà l’intero gruppo
per tutta la giornata . Al mattino in compagnia di istruttori ed accompagnatori si percorreranno i
sentieri del Monte Terminillo alla ricerca di esperienze nuove naturalistiche e incontri inaspettati
con una natura incontaminata e animali rari. La passeggiata naturalistica È ormai risaputo che
camminare all’aperto abbia un impatto positivo diretto sulla salute e sul benessere. Ma quali sono
gli effetti visibili sull’organismo? Perché l’escursionismo è così benefico per il nostro corpo? La ricerca ci mostra oggi che i benefici per la salute della camminata sono numerosi come quelli della
corsa, in alcuni casi addirittura superiori!
La montagna è l’ambiente ideale dove praticare escursionismo ed il mese di settembre ha il clima ideale nell’appennino centrale per la pratica di questa disciplina che potremmo definire “per tutti”. Che camminare faccia bene è cosa ormai risaputa, ma se entriamo nello specifico di questa attività, ecco i principali benefici che il nostro corpo può trarre da un’escursione:
Metodologia: Secondo studi recenti il canottaggio utilizza praticamente tutti i
muscoli del corpo, caratteristica che lo rende lo sport più efficace come esercizio fisico. È un
comune errore considerare il canottaggio principalmente un esercizio per la parte superiore del
corpo. In realtà, ad essere utilizzato è l’85% della massa muscolare totale del corpo, quindi molto
più che per la corsa o per la bicicletta. La corsa a remi inizia alla “presa” con una spinta esplosiva
delle gambe, utilizzando i quadricipiti, i polpacci ed i glutei per estendere le ginocchia e i fianchi.
Una volta che questi gruppi muscolari principali sono “esplosi”, la schiena, gli obliqui e l’addome si
agganciano intorno al core per stabilizzare il tronco prima che i muscoli del braccio ed i dorsali
completino il movimento, attirando l’impugnatura verso il corpo. L’intera sequenza, che utilizza
nove gruppi muscolari principali, viene ripetuta 20-30 volte al minuto al normale ritmo di voga,
bruciando calorie a una velocità da due a tre volte superiore a quella del ciclismo. In questo caso la
metodologia d’insegnamento sarà attraverso l’utilizzo di vogatori cui i partecipanti faranno accesso
a gruppi per allenamenti di un’ora con un istruttore federale e saranno propedeutici ad un
allenamento in acqua presso il lago di Piediluco il sabato mattina, ove faranno la loro prima
esperienza con l’imbarcazione conosciuta con il nome di armo. Obiettivi: I nostri obiettivi formativi
sono incentrati innanzitutto sugli aspetti umani, in particolare lo sviluppo di valori etici
fondamentali attraverso la pratica sportiva, amatoriale o competitiva. Si dà poi grande importanza
alle attitudini mentali, concentrazione, perseveranza, spirito vincente di fronte ai problemi,
flessibilità e disponibilità allo sforzo. Il canottaggio, come sport di squadra, un armo è composto
anche da 8 vogatori, agisce indubbiamente sui processi mentali cognitivi e dinamici con l’obiettivo
di migliore ka qualità della vita, delle relazioni ed il benessere della persona, implementando
socializzazione e la collaborazione fra pari finalizzata al raggiungimento di uno scopo comune.
In allestimento
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